Maria Giovanna Cavallari


Diario di Bordo:

21 ottobre, domenica: partenza alle 9.50 dall’aeroporto di Bologna, scalo a Monaco di Baviera e arrivo alle 16.25 all’aeroporto di Dublino. Il taxista dell’Atlas Language School mi accoglie nella hall e alle 18 arrivo a Templeogue, nel quartiere residenziale dove si trova la graziosa villetta della mia graziosa ospite, che è una cuoca eccellente e mi offre un’ottima cena, accompagnata da un ottimo vino italiano. Tutto perfetto, comprese le deliziose Maude and Claude, sorelle zitelle di razza Jack Russel. Ci intendiamo perfettamente.

 

22 ottobre, lunedì, mattino: in autobus a due piani verso l’Atlas Language School. Per raggiungere la fermata passo attraverso il quartiere di Templeogue; è la settimana di Hallowen, porte, finestre e giardini ospitano figure   sottilmente inquietanti, tutto molto diverso dall’atmosfera grottesca e volgare che ha assunto la celebrazione di questa ricorrenza in Italia. L’autobus impiega circa mezz’ora per raggiungere il centro città; per le vie passano ragazzi e ragazze in divisa scolastica :  kilt, pantaloni,  maglione e giubbotto  con differenti colori a seconda dell’istituto frequentato; gli annunci sull’autobus e tutti i cartelli sono in gaelico, lingua nazionale, e in inglese.  Alla scuola di lingue quasi tutti gli allievi sono più giovani di me; le lezioni sono per classi di 10-15 allievi provenienti da tutto il mondo e due insegnanti si alternano dalle 9 alle 13. Cultura sub specie ludi, come avrebbe detto un famoso antropologo : si tratta di un’applicazione a tutto campo del cooperative learning, con attività individuali, a coppie o a piccoli gruppi, spesso basate sul gioco. La LIM, con tutte le sue potenzialità, è un’altra componente essenziale della didattica.

Pomeriggio: orientamento nel centro della città, Duomo, Christ Church Cathedral, Chiesa di S.Agostino, castello di Dublino. Molti negozi hanno nome italiano; per le strade gli italiani sono tanti.

 

23 ottobre, martedì, mattino: 9-13, lezioni di lingua . Mi accorgo di basare molto/troppo della mia comunicazione in inglese sulla traduzione dall’italiano. Osservando i miei compagni, mi accorgo che a seconda delle individualità e delle aree di interesse cambia il lessico acquisito; verifico l’ovvia influenza dalla lingua madre: i termini derivati dal latino mi sono più familiari ( a  volte troppo, per cui tendo a scartarli, perché temo l’”onomaturgia”, invenzione di parole ad uso personale), mentre sono ostici per i ragazzi coreani, cinesi o giapponesi. Mi accorgo anche di quanto poche  (o nulle) basi di formalizzazione grammaticale posseggano i ragazzi stranieri. Ci vengono assegnati  alcuni esercizi da svolgere a casa.

Pomeriggio: visita alla  St.Michan’s Church, famosa come attrazione turistica per le mummie conservate nella cripta. Ma l’impressione che ne ricavo, ascoltando la guida, è che di qui sia passata la storia dell’Irlanda, soprattutto quella che gli Irlandesi amano ricordare. 

 

24 ottobre, mercoledì: 9-13, lezione di lingua. A coppie, descriviamo al compagno la nostra giornata tipo ora e a 14 anni; ciascuno prende appunti su quanto detto dall’altro, ci confrontiamo, poi esponiamo oralmente quanto narrato dal partner(la mia  

interlocutrice è una ragazza di Taiwan). Poi entra in gioco la LIM, ci viene proposto un filmato sulla giornata di un bambino indiano che si sveglia alle 4 , lavora fino alle 8, alle 9 indossa la divisa della scuola, frequenta le lezioni nella mattinata e nel pomeriggio studia. Dobbiamo paragonare la nostra giornata di quattordicenni con quella del bambino indiano. E’ un lavoro sull’uso dei tempi verbali e su alcune particolari fraseologie, proprie dell’inglese. Altro esercizio: da un elenco di nomi se ne scrivono tre su di un biglietto, i biglietti si scambiano e un compagno forma una frase per ciascun nome. Poi c’è un esercizio sulle forme idiomatiche, a squadre. Per ogni proposta l’insegnante indica alla lavagna gli strumenti a nostra disposizione: questa volta sono il dizionario online e le domande al docente.

Mi accorgo che nella pronuncia non faccio sentire abbastanza le vocali lunghe, ancora distintive in inglese, e questo può creare spiacevoli inconvenienti

 

Pomeriggio: al  Glasnevin Cemetery , ancora un viaggio attraverso la storia d’Irlanda: qui, oltre a un grandissimo numero di personaggi famosi, ricchi, poveri e perfetti sconosciuti, riposano molti protagonisti della lotta indipendentista irlandese. Visitiamo la cripta di Daniel  O’Connell, il più famoso; poi, l’annesso Museo del Cimitero. Alle 18, l’invito è nuovamente alla scuola per il “pumpkin carving”, letteralmente l’ “intaglio della zucca”, più in generale l’addobbo  in attesa di Hallowen.

 

25 ottobre, giovedì: 9-13, lezione di lingua.  Ci propongono lo “story slam”, gara di brevi racconti molto in uso nei paesi anglosassoni. La parola d’ordine per quanto riguarda lessico e strutture grammaticali è ricorsività: parole appartenenti al medesimo  campo semantico sono ripetutamente  applicate in più contesti, per più lezioni si lavora, a lezione e poi nei “compiti per casa”, sulle medesime strutture.

Mi accorgo di aver superato l’impasse dei primi giorni, in cui mi accadeva di non ricordare anche parole molto comuni, e mi trovo a portata di mano anche un patrimonio di lessico e fraseologia, forse piuttosto libresca, che deriva dalla lunga pratica di traduzione di saggi non disponibili in italiano esperita all’università, specie per preparare la tesi. Attraverso gli esercizi in classe ho acquisito nuovo lessico. Anche a casa, con la mia ospite, la conversazione è diventata più sciolta. Sembra che anche la mia pronuncia sia molto migliorata, e sto superando le difficoltà di comprensione del parlato

Pomeriggio: visita in autonomia alla zona di Temple Bar e  al museo degli scrittori irlandesi,  dove mi stupisce lo scarso spazio riservato a Joyce , anche se nella stessa via al più famoso scrittore irlandese è dedicato un centro studi.

26 ottobre, venerdì , mattina: test di verifica settimanale, superato con buoni risultati. Clima di festa: tutta la scuola è addobbata per Hallowen , una streghina dal lungo mantello mi consegna l’attestato per il  B1.  Oggi la proposta più interessante a lezione è   “English in music”, con l’ascolto di una canzone dei Queen, un foglio di domande di comprensione da completare, comparare con partner e correggere.

Pomeriggio : visita in autonomia al centro città, primo ingresso al Trinity College.

Per questa sera la scuola organizza la festa di Hallowen, ma non parteciperò, per ovvi motivi: devo fare i compiti.

  27 ottobre, sabato: un’intera giornata nel centro città, con visita guidata al  Trinity College, alla mostra permanente dedicata al “ Book of Kells”, un manoscritto miniato contenente i Vangeli e risalente al IX secolo,  e alla “Long Room” della vecchia biblioteca. Il latino ha avuto una ruolo centrale nella cultura e nella civiltà d’Irlanda, terra mai romanizzata né raggiunta dai Romani : è però essenzialmente il latino della Chiesa,  espressione del cattolicesimo e per questo dell’identità nazionale, quello che ha fornito anche l’inquadramento grammaticale per l’insegnamento scolastico e accademico del gaelico.  Pomeriggio all’  “ Archeologic Irish Museum”, poi a cercare una grammatica e un dizionario del gaelico per le tante biblioteche antiquarie nei dintorni della scuola. 

Saluto la mia ospite e Templeogue: la permanenza è stata piacevolissima.

 

28 ottobre, domenica :  alle 5.30 appuntamento con il tassista della scuola, arrivo all’aeroporto di Dublino alle 6. Il volo parte in ritardo, perdiamo la coincidenza a Francoforte,  trovo posto sul volo successivo per Bologna, dove atterriamo alle   19.30 .

 

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