Chi è Augusto Righi


Augusto Righi (Bologna, 27 Agosto 1850 – Bologna, 8 Giugno 1920) è stato unfisico e politico italiano.

Può essere ritenuto il maggior fisico italiano dell’Ottocento e tra i più significativi in Europa. Fu uno dei padri delle teorie elettroniche e ioniche della struttura della materia, e fra quanti maggiormente contribuirono alla nascita della fisica atomica e subatomica e alla conferma definitiva della teoria elettromagnetica della luce di James Clerk Maxwell. Diede impulso alla riorganizzazione e allo sviluppo della fisica italiana, partecipando alla fondazione della Società italiana di fisica (1897) e realizzando il nuovo Istituto di fisica di Bologna (1907).

La vita

Nato a Bologna il 27 agosto 1850 da Francesco, medico, e da Giuseppina Zanelli, dopo aver frequentato il triennio delle scuole tecniche e quello dell’Istituto tecnico, dove ebbe come insegnante di fisica Antonio Pacinotti (1841-1912), Righi poté accedere alla facoltà di Matematica dell’Università di Bologna (1867), dove fu allievo di Eugenio Beltrami (1836-1900). Dopo aver completato i quattro anni di studi passò al quinto, integrativo, del Corso pratico di ingegneria civile, in cui si laureò nel 1872. La sua dissertazione, di tipo sperimentale, consistette nella realizzazione di una macchina elettrostatica: l’elettrometro a induzione, che può essere considerato il modello di riferimento dell’acceleratore (1929) di Robert J. Van de Graaff. Nell’anno in cui Pacinotti lasciò Bologna (1873) per l’insegnamento universitario a Cagliari, fu proprio Righi, che era appena divenuto ingegnere, a succedere al suo maestro, ottenendo la cattedra di fisica presso l’Istituto tecnico, incarico mantenuto fino al 1880.

La sua formazione contribuì alle sue qualità di sperimentatore e alla sua notevole competenza matematica. Già in questi anni l’attività di ricerca di Righi fu intensa e apprezzata, tanto che nell’agosto 1875 ricevette un premio di 1000 lire dall’Accademia delle scienze di Bologna che, nello stesso anno, lo cooptò fra i suoi soci. Nel 1877 ottenne la Menzione onorevole dell’Accademia dei Lincei e la libera docenza in fisica all’Università di Bologna. Nel 1878 presentò all’Esposizione universale di Parigi un suo telefono «che si ascolta a distanza» (sistema di telegrafia con i fili). Alexander Graham Bell aveva da poco brevettato il suo apparecchio (1876), e il dispositivo di Righi, benché molto interessante, non ottenne il successo commerciale sperato.

Intrapresa la carriera accademica, Righi insegnò dal 1880 al 1885 a Palermo, dove lasciò una traccia profonda, tanto che anni dopo Orso Mario Corbino poté considerarsi suo allievo indiretto. Nel 1885 accettò di trasferirsi a Padova, dove restò fino al passaggio a Bologna (1889). Nella prospettiva di rinnovamento civile e sociale della città si inserì l’iniziativa di Righi per la fondazione dell’Istituto di fisica (1907). Nel corso degli anni la sua attività scientifica fu ripetutamente contrassegnata da importanti riconoscimenti. Già nel 1886 gli era stata assegnata la medaglia d’oro del premio Matteucci della Società dei XL. Nel 1905 gli fu conferito il premio Hughes dalla Royal society di Londra. Nello stesso anno venne nominato senatore del Regno per meriti scientifici e didattici. Insegnò a Bologna fino alla morte, avvenuta l’8 giugno 1920.

Le sue Opere

La sua opera abbraccia un campo vastissimo (studi sui condensatori, sull'elettroforo di Volta, sui dielettrici e sulle scintille elettriche, sui fenomeni ottici e magneto-ottici, sull'isteresi magnetica - fu il primo a dimostrare l'effetto di isteresi nei materiali ferromagnetici e il suo contributo allo studio degli effetti di Hall e Kerr ne portò alla luce alcuni aspetti fondamentali, che sarebbero stati spiegati solo più tardi), ma la sua fama è soprattutto legata allo studio delle radiazioni elettromagnetiche.

In questo campo Righi riprese le esperienze di Hertz e dimostrò sperimentalmente con un lavoro sistematico, che le onde elettromagnetiche presentano gli stessi fenomeni riflessione, rifrazione e polarizzazione) delle onde luminose, confermando l'identità di natura dei due tipi di radiazione.

Per le proprie esperienze Righi si servì di un oscillatore da lui stesso ideato e capace di dare onde aventi lunghezza d'onda di 10 cm e anche meno. [Hertz non era riuscito ad ottenere lunghezze d'onda inferiori ai 66 cm, che avrebbero richiesto apparecchiature di dimensioni assai grandi per evitare che i fenomeni di diffrazione mascherassero gli altri fenomeni. Per questo esperimento Righi fece uso di un risonatore costituito da una lastrina di vetro ricoperta da un foglio di materiale conduttore in cui era praticato un sottile taglio fra i lembi del quale scoccavano le piccole scintille.

I risultati di queste magistrali ricerche furono esposti nell'opera L'ottica delle oscillazioni elettriche (1897), e le esperienze eseguite con l'oscillatore a sfere, furono determinanti per la realizzazione della radio costruita da Guglielmo Marconi. Le ricerche sulle onde elettromagnetiche pongono Righi, assieme a Hertz, Nikola Tesla, Oliver Joseph Lodge, Alexander Stepanovitch Popov, proprio fra i precursori di Guglielmo Marconi.

Ad Augusto Righi si deve anche l'introduzione del termine fotoelettrico per spiegare l'omonimo fenomeno.